Glossario dei termini tecnici più utilizzati

AMPERE Unità di misura dell’intensità della corrente.

ANALOGICO Termine utilizzato per differenziare il funzionamento di un apparecchio in concomitanza con l’invenzione del sistema digitale, analogico significa che due oggetti (in questo caso l’incisione o la registrazione del suono rispetto alla sua riproduzione) hanno un rapporto di somiglianza.

ANECOICO
(camera anecoica) Ambiente trattato acusticamente in modo molto pesante e tale per cui risulti totalmente “sordo” nel senso di privo di qualsiasi riflessione e isolato da qualsiasi rumore esterno.

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Note tecniche sui diffusori

DIFFUSORI, le loro applicazioni e quali scegliere

DA CONTROSOFFITTO: sono diffusori da installare provocando un foro di opportune dimensioni nel pannello del controsoffitto, dove poi viene fissato il diffusore che rimane incassato: alcuni hanno posteriormente l’altoparlante a vista, che sfrutta lo spazio superiore del controsoffitto come cassa acustica, altri possono essere protetti da calotte antifiamma, altri ancora sono già dotati di copertura posteriore rendendo il diffusore a cassa chiusa.

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I Microfoni

Generano un segnale di pochi milliVolt, nell’ordine dei 3 – 5 mV.

Possono essere dinamici oppure a condensatore.

La capsula dinamica si può comparare ad un microscopico altoparlante usato al rovescio: mentre nell’altoparlante se applichiamo una tensione alternata ai capi della bobina mobile abbiamo il movimento della membrana o del cono, nella capsula microfonica l’aria spostata dal ns. parlare provoca il movimento della membrana plastica e sottilissima, estremamente leggera ed otteniamo un segnale ai capi della bobina.

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Note Tecniche sull’amplificazione – consigli impianto audio

P.A. significa Public Address – Indirizzo Pubblico, Questo indica chiaramente la destinazione d’utilizzo degli apparati trattati.

La diffusione sonora può essere stereofonica nel caso di amplificazione per concerti, che di solito utilizza diversi amplificatori e diffusori d’alta potenza solo ai due lati del palco per avere un alto volume d’ascolto, oppure monofonica ma capillare nella copertura per avere una diffusione di sottofondo presente ovunque, dove l’emissione di un annuncio (per esempio, d’allarme) venga udito e compreso da tutte le persone presenti.

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Note Tecniche sull’utilizzo della linea 100V

L’ orecchio umano è in grado di percepire suoni e rumori da un minimo di circa 30 dB di SPL fino alla soglia del dolore, che si trova poco sopra i 130 dB, in un range di frequenza che spazia da 20 HZ a 20 KHz da bambino, e si modifica in età adulta in 30 Hz a 13 KHz. Una vita sregolata, nelle abitudini sonore, può irrimediabilmente danneggiare il ns apparato uditivo.

Per esempio, se un ragazzo di vent’anni, ai giorni nostri, frequenta discoteche dove la pressione sonora è intorno ai 120 dB, per due volte la settimana, a distanza di un anno difficilmente ascolterà ancora qualcosa oltre i 10 KHz.

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Note sull’audio

L’AMPLIFICATORE

Scopo dell’amplificatore è aumentare in tensione il segnale che gli si pone in ingresso proveniente dal preamplificatore, di solito intorno ad 1 V., fino al livello occorrente per il funzionamento degli altoparlanti contenuti nel diffusore acustico, qualche decina di Volts. Più è alta questa tensione, più è potente l’amplificatore.

Eventuali regolazioni o filtri di segnale contenuti nello stesso case dell’amplificatore, sono elettricamente posizionati prima dello stadio amplificatore. Il preamplificatore, invece, ha il compito di gestire i segnali provenienti dalle sorgenti, di miscelarli, di equalizzarli, di “trattarli” e di indirizzarli verso l’amplificatore.

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